L'Imparadiso è quell'altrove privo di insegna luminosa (dove t'insegni tu, perché illuminato). Non è il classico imposto, dove ti dicono d'andare, ti dicono dov'è, è il non lì il non là, ove si studia l'impossibilità della certezza con vista sull'illimitato se il cielo è terzo, cioè se non ti bastano più i soliti due: quello di stelle, quello azzurro.
Psicoanaliticamente l'Imparadiso non si sogna, ma sogna: è lui che desidera chi lo abiterà, ti sceglie subliminalmente, con lungimiranza geografica, ti indica la via, una suvvia, fatta di «dai vieni» che non vuol sentire nessun «ma dove?». Ci arrivi ruzzolando, dipende dalle tue inclinazioni, dall'infernal bisogno purgatoriale di passar oltre, carontideo miscuglio tra luogo e fuori luogo, tra spazio e orbita, tra occhio e malocchio, destino e mastino, freddo cane caldo porco. Basta un coraggio di sole, una voglia sulla faccia della terra e si è arrivati: il dolore sarà bianco e il colore acuto, verrà staccato dal chiodo fisso il quadro della situazione.
Nulla ricorderà nulla, natura e arte metteranno in letargo la scienza, non fregherà a nessuno se la speranza sarà l'ultima a morire ma si scoprirà chi è il primo a rinascere, alcune funivie collegheranno le tempie, si saprà cosa dire quando si deve tacere, la sabbia uscirà dalle clessidre, il tempo verrà sostituito dal pensiero che non sarà mai più un problema ma l'ennesima creatura, la stanchezza umana sarà sostituita da voglia sovrumana che avrà in sé ogni religione (compresa quella che non c'è), la verità smetterà d'essere una, non nevicherà più né pioverà perché nevicheremo e pioveremo noi; i sogni smetteran d'esser bisogni, torneranno a fare il loro mestiere: inaudire immaginare catapultare stordire mischiare snaturare liberare indipendere.
Finalmente l'inventore della sicurezza dirà d'aver scherzato, i grandi della terra torneranno ad esser talpe vermi e sassi, ci saranno nuove mete, la meta fisica e la meta morfosi, non si scenderà più a compromessi ma si trascenderà, la paura smetterà d'esser una scusa, quindi non ci sarà più bisogno né del coraggio né dell'orgoglio, delle radici, della bontà, dei contorni, degli accessori, dei miti eroi dei paesi buoi; non si piangerà più sul latte versato: avrem cambiato mucche.